In questo articolo cercherò di spiegare perchè a mio avviso Google Plus, o semplicemente Google+, è molto diverso da Facebook e perchè consiglio a tutti i Blogger di utilizzarlo per promuovere i loro contenuti e ottenere così più visitatori. Forse a causa di alcune analogie, le due piattaforme di Social Sharing sembrano uguali ai più; tuttavia, esistono sostanziali differenze che influiscono significativamente sull’indicizzazione e il posizionamento dei vostri articoli. Numerose persone credono che Google sia un Social Network nato per fare concorrenza a Facebook: in realtà, nonostante si tratti di una piattaforma di condivisione, ha una identità peculiare e delle specifiche tecniche, che, a mio avviso, hanno portato ad un profondo cambiamento nel modo di fare comunicazione online.
Se al momento del lancio Google Plus sembrava solo un contenitore vuoto, oggi la situazione sembra essere cambiata: con i sui 300 milioni di utenti attivi, ha superato Twitter e rappresenta un il principale concorrente di Facebook. Se su Facebook i vostri “amici” sono persone che spesso conoscete direttamente, su Google Plus la presenza delle cerchie vi permette una gestione più selettiva. Mi sentirei di affermare che Google+ presenta le caratteristiche di Facebook e Twitter sotto lo stesso canale. Quello che ne deriva è una grandiosa esperienza di condivisione degli articoli, tanto che lo definirei un immenso blog sociale. Non a caso a Palo Alto ne sono consapevoli e stanno cercando di porre rimedio con il lancio della nuova applicazione Paper.
Di seguito cercherò di elencare le principali caratteristiche che, a mio avviso, rendono Google+ unico e incredibile.
1. Gli articoli condivisi su Google+ ricevono una più alta visibilità e una migliore indicizzazione
Se siete gli autori o scrivete in un blog, Google+ rappresenta un’ottima possibilità per farvi conoscere. I contenuti pubblici condivisi su Google+ vengono indicizzati e posizionati nel motore di ricerca, a differenza di quanto accada con i tweet o i post di Facebook, ricordatevi che Twitter ha espressamente detto a Google di non indicizzare i tweet e le opzioni della Privacy di facebook prevengono una corretta indicizzazione. Google rappresenta il motore di ricerca per eccelenza e dispone di una posizione dominante nel campo della ricerca online; con Google+ tutta questa potenza di calcolo viene ulteriormente sfruttata. Pertanto, possiamo tranquillamente affermare che se vogliamo fare apparire un post su Google possiamo semplicemente postarlo all’interno del suo Social Engine. I post di Goolge+ vengono “crawled” immediatamente e in un certo senzo Google potrebbe, anche se tante volte hanno detto di no, correlare il numero di +1 (corrispetivo del “mi pice” di Facebook) come criterio di ranking. Secondo Moz.com, i post con un elevato numero di +1 sono secondi solo a quelli con elevata Page Authority. (Siete sorpresi?)
Se consideriamo che la missione di Google sia quella di offrirvi i contenuti più rilevanti e il più velocemente possibile, i contenuti immagazinati all’interno di un contesto sociale diventeranno molto più rilevanti di quelli statici e i commenti lasciati dagli utenti o i +1 potrebbero quindi rappresentare un indice di gradevolezza e quelità dell’informazione.
Ma come è possibile far “salire” la nostra pagina Google+ nei risultati delle ricerche effettuate? Le tecniche sono quelle già conosciute per chi utilizza Google: inserimento della parola chiave all’interno del testo della pagina ma anche integrazione in altre sezioni come il “chi siamo” e i video. Il collegamento al proprio sito web aumenta il ranking così come attribuire la propria paternità a post, foto e video.
2. La “paternita” in Google+ e Google Authorship
Secondo alcune ricerche, visualizzare il volto dell’autore nella SERP di Google offre inconsciamente una rassicurazione sulla originalità e affidabilità della fonte. Capita sempre più spesso di vedere i link indicizzati correlati della foto dell’autore, in genere in alto a sinistra: tutto questo è possibile per mezzo di Google Authorship
Ovviamente la filosofia di Google è quella di promuovere e valorizzare maggiormente gli articoli più originali, pertanto l’immagine accanto al link è un privilegio che richiede degli sforzi. Forse in futuro realizzerò un post più dettagliato riguardo accorgimenti prendere; tuttavia l’iscrizione a Google+ è un passaggio obbligatorio per coloro i quali fossero interessati a questa funzione.
Vi riporto le parole del CEO di Google, Eric Schmidt, sul perchè sia consigliato rivendicare la paternità di un articolo:
“Within search results, information tied to verified online profiles will be ranked higher than content without such verification, which will result in most users naturally clicking on the top (verified results). The true cost of remaining anonymous, then, might be irrelevance.”
3. Google offre #hashtags automatici
Uno dei tanti benefici nell’utilizzare Google+ è la presenza degli hashtag automatici. Alcuni utenti preferiscono utilizzarli altri no, tuttavia Google si prende la libertà di classificare i vostri contenuti per mezzo di hashtags per archiviarli nel motore di ricerca. Vi consiglio di porre molta attenzione a quali hashtags Google classifica come rilevanti e perchè: potrebbero rappresentare un fattore importante per indirizzare il vostro business nella giusta direzione.
I tempi in cui il SEO era caratterizzato da links e parole chiave è finito. Oggi la battaglia si gioca su Google+ e le tecniche di paternità, le condivisioni, i +1, e gli hashtag per fornire valore aggiunto ai vostri articoli.
4. Segui le statistiche con Google+ Ripples
Voi vi chiederete come fare a capire se realmente i vostri contenuti sono letti e divulgati dagli utenti di Google+. A tal fine Google ha lanciato una funzionalità nota come Ripples. Si tratta di una sorta di grafico che mette in evidenza quante persone hanno condiviso il vostro post: al centro c’è il vostro post ed intorno tutti gli utenti che hanno rilanciato i vostri contenuti. Attraverso Ripples potete anche vedere i commenti che sono stati fatti al vosto articolo e farvi un’idea sull’indice di gradimento suscitato.
5. Integrazione dei servizi di Goolge
A differenza di Facebook e di Twitter, che sono delle piattaforme a se stanti, Google+ si integra pienamente con Gmail, YouTube, Google Drive e sopratutto Google Search. Queste integrazioni vi offrono un’esperienza di condivisione a 360 gradi senza rappresentare solo un tentativo da parte di Google di unificare i servizi offerti.
6. Google+ incoraggia le relazioni tra stranieri
Se voi foste degli scrittori e voleste promuovere il vostro prodotto, di certo non vi interesserebbe solo raggiungere i vostri amici intimi con i quali avete stretto delle relazioni su Facebook: molto probabilmente vorreste anche raggiungere un pubblico più vasto. In questa sostanziale differenza sta la forza di Google+: riuscire a generare più traffico di Facebook. Grazie alle cerchie, Google+ incoraggia gli utenti a creare delle comunità sulla base delle loro passioni e non solo connettendo le persone che già conoscete. Questa è un cosa senza prezzo per gli autori dei blog ed è quello che una piattaforma di contenuti dovrebbe fare!
7. Nessuna opzione di promozione a pagamento
Su Facebook vi viene offerta la funzione a pagamento “promuovi post”, al contrario, su Google+ raggiungere le persone interessate ai vostri contenuti è gratuito. Su Facebook i vostri contenuti non vengono mostrati in tutti i profili di chi ha linkato la vostra Fan Page: i post vengono mostrati solo nei profili dei fan più sfegatati e questo è deciso da un sistema di ranking interno a Facebook. Su Google+ al contrario le persone che vi hanno aggiunto alle loro cerchie vedono automaticamente quello che tu condividi.
Perchè Google Plus migliora l’indicizzazione?
Nonostante Matt Cutts abbia più volte dichiarato che i +1 non hanno rilevanza all’interno dell’algoritmo di indicizzazione di Google, io ho comunque osservato una correlazione per cui gli articoli con molti +1 hanno delle posizioni privilegiate nella SERP.
Cambiando la nostra prospettiva, potremmo dire che i +1 siano in realtà una misura di quante volte l’articolo sia stato condiviso su Google Plus piuttosto che un vero e proprio indice di valutazione su cui stilare una graduatoria.
Inoltre, se consideriamo che la tendenza di Google è quella di dare più importanza agli autori più affidabili (Author Rank) allora i +1 potrebbero in futuro rappresentare un fattore di valutazione del gradimento. Chiaramente questo è molto semplice per chi ha numerosi followers di già ma molto più difficile per chi sta iniziando e che pertanto è più spronato a creare contenuti con più qualità.
Come fare per ottenere più +1
• Rendete la condivisione facile: Tutti i vostri articoli e contenuti dovrebbero aver le funzioni di condivisione sui social network e i pulsanti che permettono l’inclusione su Google+
• Presenza su Google+: Aumentate il tempo che passate all’interno di Google Plus, rendete il vostro profilo umano ed iniziate a partecipare attivamente nelle community. Le comunità rappresentano delle miniere per ingaggiare nuovi utenti, imparare e condividere i vostri contenuti. Non utilizzate la piattaforma solo per promuovere i vostri prodotti ma create delle relazioni genuine. Seguite la regola 80/20 come guida. 80% dei vostri contenuti condivisi devono essere di altri e il 20% alla condivisione dei vostri migliori contenuti.
• Hashtags: Ricordatevi di utilizzare gli hashtags per migliorare la vostra visibilità. In questo modo potreste ricevere la stima di autori influenti, i quali potrebbero premiarvi con un +1.
• Authorship: utilizzate Google Authorship il quale vi permette di aumentare la vostra reputazione, credibilità e affidabilità.
Che vi piaccia o no Google+ sta diventando una realtà importante con la quale fare i conti se si vuole fare web marketing e tutti gli imprenditori, grandi o piccoli che siano, dovranno impararne i trucchi per vincere la sfida della visibilità. Voi cosa ne pensate?
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