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Consigli su come diminuire il bounce rate

Aggiornato da Vincenzo Vecchio il 4 Dicembre, 2013 Lascia un commento

Google bounce rate

 Cos’è il Bounce rate e perché dovrebbe interessarmi?

Il Bounce rate rappresenta la percentuale di visitatori che non solo visita il tuo sito ma che lo lascia dopo ogni visita. La media per molti siti è tra il 40% e il 60% secondo Google. Più basso è questo valore percentuale, più alta è la possibilità che i lettori ritornino a visitarti. Da questa descrizione si evince che se i visitatori navigano all’interno del tuo sito, hanno maggiore probabilità di trovare quello che cercano e quindi non ritornano al motore di ricerca per eseguire una nuova ricerca. Facendo attenzione a questi dati è possibile aumentare le vendite dei propri prodotti o migliorare il posizionamento del proprio sito sui motori di ricerca.

Esistono diversi fattori sui quali è possibile intervenire, ma prima di elencarli nel dettaglio credo sia opportuno cercare di capire quali sono le cause più comuni che determinano un innalzamento della percentuale di Bounce rate.

Perché i visitatori lasciano un sito web?

Esistono diverse ragioni, alcune delle quali sono:

  1. Il sito web, o la pagina dove sono arrivati non contiene quello che stavano cercando. Quindi hanno lascito la pagina, probabilmente ritornando al motore di ricerca, dove sceglieranno un altro link tra quelli elencati.
  2. La pagina contiene tutte le informazioni che cercavano ma comunque decidono di abbandonarla.
  3. Il design del sito web è confusionario o inappropriato.
  4. L’informazione presente nella pagina è sbagliata o non aggiornata.

Come analizzare le statistiche di Bounce rate?

Per misurare il Bounce rate i webmaster si servono di diversi strumenti di analisi del traffico generato sul sito, uno di questo e forse il più famoso è Google Analytics. Quando si analizzano le statistiche è importante notare che la media di Bounce rate del tuo sito web non necessariamente da informazioni dettagliate sullo stato attuale delle cose. Spesso è necessario andare più in profondità per esaminare il traffico più nel dettaglio. Solo in questo modo potrete capire come intervenire e rispondere a delle domande del tipo:

  • Sono solo alcuni contenuti a causare maggiore Bounce rate di altri?
  • Sono solo alcune pagine ad avere un Bounce rate maggiore delle altre?
  • Quali sono le parole chiave che più di altre soffrono di questi problemi?

Di seguito elenco alcune buone tecniche di segmentazione e analisi del traffico su Google Analytics:

  • Nuovi visitatori verso quelli che ritornano. Potrebbe accadere che un visitatore che ritorno sul vostro sito molto spesso causi un innalzamento del Bounce rate e questo perché visitano una pagina a colpo sicuro (Ad esempio la pagina con le ultime notizie) e lasciano il sito. Da qui si evince che questi visitatori fanno aumentare il valore medio di Bounce rate.
  • In base alla pagina. Google Analytics offre la possibilità di analizzare quali siano le pagine più visitate del tuo sito e il Bounce rate per ognuna di queste. In questo modo potrete identificare su quali pagine agire ed interrogarvi sul perché i visitatori lasciano il vostro sito web.
  • In base alle parole chiave. L’utilizzo delle parole chiave è fondamentale. Se non avete fatto un buon lavoro di scelta, queste potrebbero non combaciare o rispecchiare i contenuti del vostro articolo, ingannando il visitatore che arrivando sul vostro blog troverebbe qualcosa di diverso da quello cercato sul Google.

Dopo questa lunga ma importantissima premessa passiamo alle tecniche che potete utilizzare per migliorare l’esperienza di lettura dei vostri visitatori.

Mostrare gli articoli correlati e collegare gli articoli tra di loro.

Abilitando la fruizione di contenuti collegati tra di loro, informa i visitatori sulla presenza di altri articoli più o ugualmente interessanti, incoraggiandoli a navigare tra le pagine del vostro sito. Abilitando questa funzione inoltre puoi dare maggiore risalto ad articoli vecchi che hai scritto in passato e che magari non compaiono tra gli ultimi in rilievo. Segui le mie guide per imparare su come fare:

1) 5 plugins di WordPress per correlare articoli tra di loro

2) Articoli WordPress correlati senza l’utilizzo di plugin

Abilitando la possibilità di mostrare vecchi contenuti potrai rendere la vita più facile ai tuoi visitatori che non dovranno più scavare all’interno del vostro blog ma potranno. umettando il numero di visualizzazioni di pagine

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Vincenzo Vecchio

Appassionato di tecnologia. Da molti anni mi occupo della realizzazione di siti web utilizzando i più comuni CMS. In particolare WordPress e Joomla. Di recente mi sono anche avvicinato al modo Apple e a tutti i suoi prodotti.

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